La più antica, la Sartoria dei soldati e del clero, delle divise che diventano Costumi e Abiti costruiti trasformando la funzionalità in estetica e bellezza. Una capacità artistica eterna ancora attuale nell’abito di Liz Taylor per “Cleopatra” che arriva fino ai “Bastardi senza Gloria” di Quentin Tarantino, con le divise che sembrano moda contemporanea. Da più di un secolo é il punto di riferimento per registi e costumisti, per le divise dalle armature perfettamente ricostruite dei film storici a quelle reinventate del fantasy ma anche per storie dove la capacità artistica si avvale di quella competenza sartoriale unica. Non a caso nella sede romana, oltre a migliaia di costumi, una biblioteca tematica sulla Storia della Moda e del Costume, soprattutto per le divise militari, documenta lo studio delle tre generazioni che hanno portato avanti questo lavoro con la stessa passione. La Costumi d’Arte nasce nel 1815 circa: Angelo Pignotti, vecchio soldato Napoleonico, inizia a Firenze una piccola attività di antiquariato minore.
Fra le sue mercanzie aveva abiti della fine del seicento e ancor più del settecento che, pur non essendo oggetti di vero antiquariato, con il radicale mutare delle fogge del vestire, soprattutto dopo la Rivoluzione Francese, avevano assunto un interesse documentario di un’epoca vicina, ma distante dal nuovo modo di vivere. Le richieste di molti pittori, che si servivano di questi abiti autentici per i loro modelli per quadri di maniera, spinsero Pignotti a organizzare un’attività di noleggio vero e proprio. Alla metà del secolo, Egisto Peruzzi, che aveva sposato la figlia del Pignotti, ereditò l’attività e ne cambiò la ragione sociale in CASA D’ARTE – Firenze – non limitandosi al noleggio degli abiti autentici, ma cominciando a fabbricarne di nuovi, su richiesta e disegni di pittori e filodrammatiche. Anche i balli in maschera, molto in voga all’epoca, incrementarono tantissimo l’attività di confezione e noleggio. L’impresa si andò sempre più sviluppando con Ruggero, figlio di Egisto, anche lui fra l’altro, attore filodrammatico, che non si limitò a fornire i costumi alle compagnie filodrammatiche toscane, ma viaggiando per l’Italia, anche alle compagnie di prosa primarie.
Il figlio di Ruggero, Giuseppe, volse la sua attenzione al genere di spettacolo più grandioso dell’epoca: l’Opera Lirica. Siamo intorno al 1920 e si va formando in maniera sempre più accelerata, attraverso questi spettacoli, un cospicuo patrimonio di magazzino. Il sorgere degli stabilimenti cinematografici a Tirrenia, facilitò data la sua posizione geografica, l’inserimento della Casa d’Arte – Firenze – nelle nuove produzioni cinematografiche. Con l’ampliarsi ed il modificarsi della realizzazione di film in costume, nel 1947 Giuseppe Peruzzi decise di aprire una succursale a Roma con magazzini e laboratorio. Il figlio di Giuseppe, Ruggero, subentrato al padre, cambiò la vecchia ragione sociale nell’attuale COSTUMI D’ARTE, ed ampliò ancor più l’attività, tanto da assorbire altre sartorie, tra le quali, nel 1985 la Sartoria Teatrale S.A.F.A.S. della signora Giuditta Maggioni Roux, a cui Luchino Visconti aveva affidato la realizzazione dei costumi delle sue opere teatrali e cinematografiche. Dal 1995 l’attuale titolare, Giuseppe Peruzzi, continua l’attività dei suoi predecessori, sia nel teatro che nel cinema, forte di una tradizione ed esperienza familiare di oltre un secolo di attività.